Quale coppia prossima al matrimonio non ha mai avuto dubbi ed incertezze con l’avvicinarsi del fatidico si?
Il matrimonio può anche essere il giorno più felice della propria vita, ma le settimane antecedenti le nozze sono e saranno sempre di certo le peggiori, soprattutto se i soggetti all’altare sono persone umili, e ancor più se lo sposo non è visto di buon occhio dai genitori della sposa.
E’ questa l’atmosfera che inebria le inquadrature de "La peggior settimana della mia vita", film-commedia di Alessandro Genovesi nelle sale italiane già dal 28 ottobre.
Paolo ha quarant'anni, vive a Milano, ha un lavoro che gli piace e un amico di nome Ivano che gli farà anche da testimone. Margherita invece ne ha trenta di anni, fa il veterinario e si porta in dote una famiglia eccentricamente borghese che vive in una sul lago di Como.
Una si svegliano una mattina convinti che i sette giorni che mancano al matrimonio saranno bellissimi e correranno via senza intoppi, ma si dovranno immediatamente ricredere quando Fabio, in particolare, cascherà in un vortice inatteso di tragicomici eventi.
Tutte le cose che fa per piacere ai genitori di Margherita si trasformano in dei disastri tali da mettere seriamente in discussione lo svolgersi del matrimonio.
Una commedia a metà strada fra “Ti presento i miei” e “Bridget Jones”, la prima opera cinematografica di Genovesi può essere considerata come una nuova commedia italiana non più incentrata sulla satira ma su situazioni e momenti topici tipicamente anglosassoni.
Al crocevia di questo scambio anglo-americano si situa la personalità di Fabio De Luigi, che dopo tanta televisione sembra aver imboccato definitivamente la strada del cinema, “Ex”, “Femmine contro maschi”, “Maschi contro femmine”. Tutte pellicole che hanno registrato un grande successo anche per merito suo! Al suo fianco una Cristina Capotondi di tutto rispetto che conferma ancora una volta il suo estremo talento dopo varie miniserie televisive, “Orgoglio”, “Sissi” e molti film come “Notte prima degli esami”, “Ex”.
I due attori si incastrano perfettamente in questo film dando vita ad una storia ben congegnata e ritmata che non cade mai di tono. Esordi davvero brillanti sia quello di Alessandro Genovesi, alla sua prima regia cinematografica, sia quello di Monica Guerritore che, in versione suocera nevrotica più preoccupata per le settantaquattromila tartine nel frigo che per un eventuale annullamento delle nozze, si è cimentata per la prima volta con la commedia.
Alessandra La Gioia
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