Monna Lisa coi Baffi conosciuta anche “L.H.O.O.Q.”, Si tratta di una riproduzione di un capolavoro universalmente riconosciuto, la “Gioconda ” di Leonardo. Con un intervento minimo, Duchamp “rettifica” quest’opera facendo spuntare alla “Monna Lisa ” barba e baffi, analogamente a quanto ciascuno di noi ha fatto almeno una volta, da ragazzo, scarabocchiando qualche libro scolastico.
Con questo gesto l’autore non vuole sfregiare un capolavoro, ma semplicemente contestare la venerazione che gli è tributata passivamente dall’opinione comune. In questo caso la provocazione è doppia, in quanto dissacra uno dei miti artistici più consolidati, quello della “Monna Lisa ”, appunto; inoltre, le lettere maiuscole che costituiscono il titolo “L.H.O.O.Q. ”, poi, se sillabate secondo la pronuncia francese, danno origine a una frase volgare (“Elle à chaud au cul”, cioè “Lei ha caldo al sedere”) e gratuita, cioè assolutamente estranea al contesto.
Riguardo a quest’opera sono stati trovati significati più sottili, che sono stati spiegati valendosi di discipline come l’ermetismo e l’alchimia, argomenti di cui pare Duchamp si interessasse molto. La “Gioconda con i baffi” nascerebbe da una segreta e divertita allusione “ermetica” all’androginia dell’effigiata. L’androgino, come unione del maschile e del femminile (e quindi dei contrari) è, infatti, una figura simbolica ricorrente nei trattati alchemici e disegnare barba e baffi sul volto della “Gioconda ” è in fondo mascolinizzare una figura femminile.
Per quanto riguarda le cinque lettere “L.H.O.O.Q. ”, si ipotizza che Duchamp possa aver preso spunto per questa buffa associazione da una miniatura di Jean Perrel, proveniente da un manoscritto alchemico del ‘500. In questo modo Duchamp non vuole negare l’arte di Leonardo ma, a modo suo, onorarla. Egli mette, infatti, in ridicolo gli estimatori superficiali e ignoranti, attaccati alle apparenze e alle convenzioni. Poiché tutti dicono, da sempre, che la “Monna Lisa ” è straordinariamente bella lo diciamo anche noi, per conformarci acriticamente al volere e al gusto (o al cattivo gusto) dei più.
Francesca Sigilli
(Storico d'Arte)
(Storico d'Arte)
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