L’ex dirigente di una azienda produttrice di componenti per il settore tecnologico, Walter Shimoon, si è dichiarato colpevole lo scorso martedì nel processo che lo vede imputato a New York per avere svelato diverse informazioni sui nuovi prodotti Apple e di altre aziende hi-tech tra il 2008 e il 2010. Rischia fino a 30 anni di carcere.
Cresciuto a Ottawa, in Canada, Shimoon ha 39 anni e ha lavorato come dirigente della Flextronics International a partire dal 2001. L’azienda, con sede a Singapore, produce parti delle fotocamere e delle batterie dei prodotti Apple, ma lavora anche sul BlackBerry, per Cisco Systems e OmniVision. Davanti al giudice distrettuale di New York, dove si tiene il processo, Shimoon ha ammesso di aver ricevuto 45.500 dollari tra il 2008 e il 2010 per fornire informazioni riservate ad almeno due gestori di fondi di investimento ed esperti del settore tecnologico.
Walter Shimoon |
Shimoon viveva a San Diego, dove sua moglie era assistant professor alla facoltà di farmacia, ed è stato arrestato lo scorso dicembre all’interno di un’ampia operazione delle autorità statunitensi contro l’insider trading, ovvero l’utilizzo di informazioni riservate sulle aziende per la compravendita di titoli.
In una conversazione telefonica tra Shimoon e un fondo di investimento di New York chiamato Kingdom Ridge Capital, avvenuta il 1 ottobre 2009 e intercettata dall’FBI, l’uomo rivelò alcuni dati sulle vendite della Apple più di due settimane prima della loro pubblicazione, e dice poi al suo interlocutore che il nuovo iPhone sarebbe uscito l’anno successivo: dal momento della chiamata all’annuncio ufficiale della Apple sull’iPhone 4 sarebbero passati otto mesi. Shimoon parlò, nella stessa telefonata, anche dell’esistenza di “un programma molto riservato”, chiamato all’interno della Apple con il nome in codice K48, che stava sviluppando una cosa “completamente nuova”. Si trattava dell’iPad, che sarebbe stato annunciato solo quattro mesi più tardi.
Secondo Reuters, il fondo Kingdom Ridge avrebbe guadagnato circa 560.000 dollari, nell’ottobre del 2009, utilizzando le informazioni riservate fornite da Shimoon.
La sentenza è prevista per l’8 luglio 2013 e la pena massima prevista per i reati di cui è accusato Shimoon è di 30 anni di carcere. La data della sentenza è stata programmata fra quasi due anni all’interno di un accordo tra Shimoon e l’accusa, in modo da dare il tempo all’imputato di collaborare e ottenere così sconti di pena.
ilpost.it
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